20 ottobre 2014

riporto e commento

Da "Corriere della Sera" del 20 ottobre 2014

(i miei commenti in colore viola)
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La mail pirata attacca i Comuni
E il riscatto va pagato in bitcoin

Parte dalla Russia e beffa gli antivirus, decine di amministrazioni colpite in Italia
di Giuseppe Guastella

MILANO L’anagrafe non può più rilasciare i certificati, la contabilità non riesce a pagare, il protocollo è fermo perché anche lì i documenti sono bloccati: sono gli effetti del virus informatico di ultima generazione che sta infestando i pc di decine di Comuni in tutta Italia.

> ultima generazione ?  erano gia in giro nel 2008                        (http://attivissimo.blogspot.it/2008/06/ransomware.html)

Per eliminarlo si deve pagare un riscatto: 400 euro, ovviamente in bitcoin, il doppio se lo si fa dopo tre giorni.

> bitcoin ?? , questa si che è una novità ...

Arriva da San Pietroburgo (Russia) l’ultimo «ransomware» (dall’inglese ransom : riscatto) che da mercoledì si sta diffondendo a macchia d’olio attraverso le reti informatiche dei Comuni. Solo alcuni antivirus hanno già fatto in tempo ad aggiornarsi e a bloccarlo. Dopo aver rubato la rubrica di posta elettronica di un qualche ufficio in una qualunque città, che spesso contiene gli indirizzi di altri Comuni, il virus spedisce a nome dello stesso ufficio il file «Compenso.Pdf» seguito da una lunga linea continua.

> errato , il nome dell'allegato è "Compenso.pdf.exe" . E' colpa del sistema operativo installato nel PC che riceve l'Email che , essendo configurato in maniera non corretta , "nasconde" le estensioni dei file allegati

Provenendo da un indirizzo insospettabile e facendo pensare a un qualche pagamento, molti impiegati lo aprono senza rendersi conto che alla fine della linea continua, nascosto oltre la schermata, c’è la pericolosissima estensione «.exe».

> come sopra ... solitamente il sistema operativo Windows di Microsoft è , per default , configurato per "nascondere le estensione dei file conosciuti" , ciò però porta l'utente disattento ad essere ingannato poichè , riferendomi all'esempio indicato dal Corriere , il file "Compenso.pdf.exe" viene visualizzato come "Compenso.pdf" essendo appunto l'estensione "exe" nascosta.
L'estensione del nome "exe" (sulla piattaforma Windows) rappresenta un file di tipo 'eseguibile' per cui cliccando con il mouse sul nome stesso viene appunto lanciata l'esecuzione del programma ... con tutte le conseguenze del caso (vedi subito qui sotto)

Non è un documento, ma un programma che immediatamente cripta nei pc e nei server i file documenti pfd, word o excel, ma anche le foto, rendendoli inutilizzabili. «Una cosa inimmaginabile che ci ha bloccati per tre giorni. Avevamo l’antivirus, ma non è bastato», racconta Maria Grazia Mazzolari, segretario comunale a Bussoleno (Torino), centro di poco più di seimila anime in Val di Susa noto per le proteste sulla Tav.

«I pc continuano a funzionare, i documenti sono ancora al loro posto ma non si aprono e nelle cartelle compaiono dei file dal nome preoccupante “decript_instructions.html”», spiega Paolo Dal Checco della Di.Fo.B., lo studio di consulenza informatica forense che collabora con le Procure in molte inchieste, come quelle sull’ Expo a Milano, sulla Concordia a Grosseto e sul Mose a Venezia e che sta fornendo assistenza a molti dei Comuni infettati. «Solo chi ha una copia di riserva dei documenti si salva, gli altri devono pagare i criminali» aggiunge il collega Giuseppe Dezzani.

> come come ??: "solo chi ha una copia di riserva" .... perchè ci sono sistemi informatici installati presso la Pubblica Amministrazione che NON hanno copie di riserva ??

In che modo? Sullo schermo appare un messaggio che invita ad acquistare un «software di decodifica» per 400 euro in bitcoin, spiegando anche come fare. «Purtroppo - dice Dal Checco - il sistema bitcoin prevede che le transazioni e gli indirizzi su cui vengono fatte, una sorta di Iban, siano pubblici, ma non c’è modo di attribuire un indirizzo a un nome». Monitorando due di questi indirizzi, la Di.Fo.B. ha scoperto che i cybercriminali in soli 5 giorni «hanno incassato circa 100 mila dollari».

 > e ci mancherebe che questi fossero facili da rintracciare , fanno semplicemente il loro mestiere di ladri

Dopo averle provate tutte, mercoledì a Bussoleno hanno deciso di mettere mano al portafoglio. «Abbiamo fatto una colletta tra noi in attesa di capire come giustificare la spesa. Dopo che abbiamo pagato hanno anche avuto la spudoratezza di invitarci a contattarli nel caso avessimo altri problemi», racconta Mazzolari che sta preparando una denuncia alla Procura di Torino.

> cioè dopo aver pagato vi hanno anche preso per il culo

 «Fare attenzione - avverte Dezzani - alle mail, anche quelle di amici questa mattina, quando gli uffici dei Comuni riapriranno dopo il fine settimana. C’è il rischio che il fenomeno prenda un risvolto esponenziale».

 > l'attenzione non è mai troppa
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